Quando la pelle comincia ad apparire stanca, occorre qualche accorgimento in più per mantenersi sempre bellissime.
I quarant’anni per una donna, rappresentano un’età delicata sotto tanti punti di vista.
Anche per la pelle, che perde elasticità ed è meno irrorata dai piccoli vasi sanguigni, con una conseguente riduzione dell’ossigenazione cutanea.
Ecco allora tutto quello da non fare:
[eltd_blockquote text=”NON USARE LA CIPRIA OPACIZZANTE:” title_tag=”h2″ width=””]
Sulla pelle più disidratata, mette in evidenza le rughe. Meglio scegliere una cipria minerale senza talco, che dona un effetto naturale.
[eltd_blockquote text=”ATTENTE ALLA TERRA ABBRONZANTE:” title_tag=”h2″ width=””]
Stendiamola con molta attenzione per scampare il rischio di avere un viso dall’effetto abbronzato e un collo bianchissimo.
[eltd_blockquote text=”NON ESAGERARE CON LA POLVERE ILLUMINANTE:” title_tag=”h2″ width=””]
Con il sole infatti, l’effetto tenderà ad essere quello della pelle grassa. Localizziamo allora il trucco sugli zigomi, il décolleté e l’alzata sopraccigliare.
[eltd_blockquote text=”NON APPLICARE MAI UN FONDOTINTA TROPPO SCURO:” title_tag=”h2″ width=””]
Il fondotinta scuro indurisce i tratti del viso, mettiamo invece un po’ di terra solo sulle zone “bombate”.
[eltd_blockquote text=”IL BLUSH NON SOLO SUGLI ZIGOMI: ” title_tag=”h2″ width=””]
Sfumiamolo anche sulla punta del naso, sulla fronte e sul mento, in modo da uniformare l’incarnato.
[eltd_blockquote text=”NON STENDIAMO TROPPI STRATI DI FONDOTINTA:” title_tag=”h2″ width=””]
Non esageriamo con il fondotinta, magari nel tentativo di coprire le rughe e le imperfezioni del viso, la pelle viene così soffocata e l’effetto finale sarà deludente.
Con il passare dell’età, tendete piuttosto ad alleggerire il più possibile il trucco.
[eltd_blockquote text=”ATTENTE AL CORRETTORE:” title_tag=”h2″ width=””]
La texture ricca e cremose, lo rende inadatto a questa età per occhi e palpebre.
[eltd_blockquote text=”NO AL FONDOTINTA PERLATO:” title_tag=”h2″ width=””]
Fa un bell’effetto da lontano, ma marca le rughe.
Di Raffaella Ponzo