Surkana e Socotra: Il Foulard della Solidarietà che Unisce

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Surkana e Socotra

Con l’arrivo della primavera, il foulard diventa un accessorio imprescindibile del guardaroba, ma perché non sceglierne uno che faccia del bene? Surkana si impegna nella lotta contro una delle principali crisi umanitarie globali, sostenendo le famiglie in guerra nello Yemen attraverso il progetto straordinario del foulard Socotra. Il 100% del ricavato di questo accessorio viene infatti devoluto all’organizzazione umanitaria spagnola Solidarios Sin Fronteras, che si adopera per fornire cibo, acqua e supporto di emergenza alle famiglie yemenite colpite dalla guerra.

La solidarietà e l’inclusione sono valori che pulsano nel cuore di Surkana, che ha deciso di donare l’intero ricavato delle vendite del foulard della solidarietà all’ONG Solidarios sin Fronteras. Questa organizzazione, impegnata a promuovere lo sviluppo in Yemen, porta aiuti umanitari diretti e sostegno alle famiglie costrette a fuggire dalle loro case a causa dei bombardamenti.

Il foulard della solidarietà di Surkana prende ispirazione dall’isola di Socotra, un vero paradiso terrestre nello Yemen.

Da oltre dieci anni, Surkana si impegna in numerose collaborazioni con enti e associazioni per migliorare le condizioni di vita delle persone più svantaggiate e costruire un futuro più inclusivo, in cui nessuno sia lasciato indietro. Tra queste: Active Africa, Aldeas Infantiles, Chascar e la Croce Rossa.

Surkana e Socotra
Il foulard della solidarietà di Surkana ispirato proprio a Socotra, isola dello
Yemen, riproduce il paesaggio, la fauna e la vegetazione di Socotra, così come la
palette di colori: arancione, giallo, fucsia, bianco, bordeaux e il rosso per il
sangue del draco, l’albero più emblematico dell’isola. La leggenda vuole che
questa unica specie botanica sia nata dal sangue versato nella battaglia tra un
elefante e un drago, oggi sappiamo che la sua resina interna diventa rossa a
contatto con l’aria. Socotra è definita anche il Giardino dell’Eden, nell’antica lingua
sanscrita si chiamava Sukhadhara, che significa “isola della felicità”.
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